In una delle zone più belle della Città di L’Aquila si è svolta l’Edizione 2019 della Festa della Montagna presso il Capoluogo della Regione Abruzzo.
Da Venerdì 4 a Domenica 6 Ottobre 2019 presso la Villa Comunale sono stati 3 giorni dedicati alla montagna Aquilana e a tutto ciò che ruota intorno alla montagna in generale.
Sin dalla mattina presto è stata data la possibilità di poter usufruire di visite guidate con appuntamento presso Fonte Cerreto alla base della Funivia di Campo Imperatore del Gran Sasso D’Italia.
Nel bellissimo e adiacente Auditorium del Gran Sasso Science Institute si sono alternate conferenze e dibattiti con numerosi ospiti importanti.
Nella giornata di Venerdì 4 Ottobre dopo l’apertura della Festa con la Benedizione di Don Claudio Tracanna (peraltro uno dei Parroci del mio Paese di origine) il convegno “ La montagna che vive ” con successiva esibizione di danza aerea.
Nel pomeriggio l’intervista al personaggio, il giornalista del Fatto Quotidiano, Fabrizio D’Esposito con successiva apertura del dibattito “ Percorsi dello spirito, il turismo religioso montano ”.
In serata si è svolto il concerto della Corale del Gran Sasso con successiva partenza del Mountain Video Contest e musica dal vivo tutte le sere.
Nella giornata di Sabato 5 Ottobre uno dei giorni più interessanti della manifestazione.
La mattina “ Montagna in Sicurezza ” con Germana D’Orazio (moderatore) e i suoi ospiti del CNSAS (Esercitazione a Collemaggio), Forze dell’ordine , Marco Cordeschi (Commissione valanghe) e Massimo Galante con il libro “ Una grande avventura nelle selvagge montagne “.
Di seguito la presentazione del libro “ La flora endemica minacciata delle montagne italiane. Manuale n.33 della collana del CAI ” di Luciano Di Martino, Fabio Conti, Aurelio Manzi e Fabrizio Bartolucci.
Nel pomeriggio l’incontro-dibattito sulla “ Operazione Quercia “ di Campo Imperatore.
Emozionante il minuto di silenzio dedicato in apertura a coloro che oggi come ieri hanno sacrificato la propria vita per un ideale.
Oggi i 2 poliziotti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego uccisi da un Dominicano all'interno della Questura di Trieste.
Ieri il carabiniere Giovanni Natale e la guardia forestale Pasquale Vitocco, che persero la vita durante l’Operazione Quercia di Campo Imperatore.
Dimenticati dalla storia hanno ritrovano la dignità del ricordo attraverso l’intitolazione a loro con 2 targhe nelle stazioni di monte e di valle della Funivia del Gran Sasso D’Italia.
Nel corso del dibattito è stato analizzato in modo approfondito l’avvenimento inserito nel contesto morfologico territoriale e storico con il moderatore giornalista di carta stampata e di TV Luca Telese.
Gli storici Alessandro Campi e Walter Cavalieri hanno dato una grande contributo oggettivo e lucido di quello che è avvenuto prima, durante e dopo quei tristi giorni vissuti dalla Nazione Italia mentre i giornalisti Miska Ruggeri, Alessandro Rico, Salvatore Santangelo hanno fatto una interessante e critica comparazione fra i tempi di allora e quelli di oggi anche da un punto di vista sociologico.
Fra tutte spicca il pensiero di Alessandro Rico che di fronte all’imperante terrorismo psicologico di quasi tutte le testate giornalistiche su un ritorno dell’ideologia della destra ricorda che l’attuale libro “ M - Il Figlio del Secolo “ vincitore del Premio Strega è attualmente il 18esimo libro in classifica fra i libri più venduti con al 1° posto quello di Giulia De Lellis “ Le Corna stanno bene su tutto “ a conferma del livello culturale e di interesse dell’italiano medio sugli argomenti legati ad un epoca passata è oramai lontana dal poter ritornare.
Chicca finale la presenza e l’intervento del Regista Pierfrancesco Pingitore che ha raccontato cosa lo ha spinto a realizzare le opere teatrali “ Scacco al Duce “ e “ Operazione Quercia “ che tanto successo hanno riscosso.
Per chi volesse approfondire l’aspetto storico invito a leggere l’esauriente articolo di Walter Cavaliere nel Link che allego.
http://assergiracconta.altervista.org/archivioNews.php?page=1&id=18893
Da veri Aquilani la presenza degli amici Alpinisti e Grandissimi Appenninisti come Francesco Laurenzi e il Prof. Giuseppe D’annunzio.
Bello l’abbraccio con il Past President della Sezione CAI de L’Aquila Bruno Marconi che conferma ancora una volta il suo approccio a tutto ciò che ruota intorno ai monti scevro da partigianerie di sorta.
La presenza del Poeta d’Abruzzo Filippo Crudele dimostra che quando si ama la propria terra non ci sono impedimenti di natura fisica che possono fermare chi ci tiene dal profondo del cuore.
La proiezione del Documentario-Film: “ K2 - La Montagna degli Italiani ” è stato il preludio al dibattito condotto da Germana D’Orazio con 3 grandi alpinisti Aquilani da tutti conosciuti come l’Ex Capo Stazione del CNSAS Giampaolo Gioia insieme ai giovani Flavio Paoletti e Armando Coccia.
Dalla mitologia del Film alla realtà delle emozioni che ci hanno trasmesso nel raccontare le loro spedizioni alpinistiche fino agli oltre 8000 metri di quota.
Importante il contributo del fortissimo alpinista Presidente dei “ Corridori del Cielo “ Paolo Boccabella che ha fatto notare come bisogna educare tutti coloro che si approcciano all’escursionismo e all’alpinismo con una maggiore responsabilità e consapevolezza su quello che stanno facendo.
Il terzo ed ultimo giorno il dibattito “ Treni di montagna, il turismo eco-culturale ” con Angelo De Nicola (moderatore) e Roberto Santangelo (Vice Presidente Consiglio Regionale d’Abruzzo), Claudio Calvelli (Fondazione FS), e testimonianze della Transiberiana d’Abruzzo ha preceduto la grande presenza della Campionessa Olimpica Manuela Di Centa intervistata da Fabrizio Caporale.
In tarda mattinata la competizione di Laser Run dal Triathlon moderno con Michele Maffei (Oro Olimpico Sciabola) e Roberto Petroni (Oro Olimpico e già CT Nazionale Italiana Triathlon Moderno).
Il pomeriggio è stato allietato dal Coro CAI (Club Alpino Italiano) con l’ultimo dibattito della giornata dedicato ai “ casali di montagna ” con Roberta Galeotti (moderatore),Daniele D’Angelo (imprenditore), Paolo Federico (Sindaco di Navelli), il Comune di Cortina D’Ampezzo, Francesco D’Amore (Presidente della Comunità del Parco Sirente Velino).
A fine serata la danza aerea, la Premiazione del Video Contest dedicato alla Montagna e il grande pubblico per il concerto musicale tenuto da Sergio Caputo.
Per il forte legame ai territori delle mie origini non si poteva mancare ad un evento così importante che comunque ha visto sempre la mia presenza anche nelle precedenti edizioni.
Incomprensibili le critiche preconcette da parte degli stessi locali che dovrebbero essere i primi invece a partecipare incondizionatamente a tutto quello che si svolge nella propria città oltre a quelle di una certa parte di “ giornalismo “.
Non si può criticare in modo aprioristico.
Prima si partecipa concretamente e poi si possono elencare alcune mancanze che sicuramente ci sono state affinchè tutti insieme si possa migliorare.
Le ideologie politiche andrebbero messe da parte di fronte all’amore del proprio territorio soprattutto dopo le tristi vicende del terremoto.
Non si può boicottare una manifestazione solo perché organizzata da una amministrazione comunale ora gestita da un altro colore politico democraticamente eletto.
Come ho trovato particolarmente irrispettosa la mancata numerosa presenza dei concittadini (montanari e non) nei confronti di alcuni ospiti importanti come il Capo Stazione del Soccorso Alpino de L'Aquila Giampaolo Gioia che in passato ha dato tanto alla città.
Mi ricordo perfettamente la passerella dei tanti politici di Regione, Provincia e Comune che hanno parlato in passato promettendo cose che, come sempre alla prova dei fatti, si sono dimostrate fumo negli occhi.
Sicuramente si è dato un taglio molto più Italiano e non internazionale alla manifestazione ma io credo che questo rientra nella " scelta editoriale “ di chiunque organizzi il proprio evento.
Come, a discapito di questo evento, non si possono elencare tutti i deficit sulle problematiche delle strutture di montagna locali che da decenni e decenni sono presenti sul territorio.
Anche con altri partiti politici avevamo la stessa situazione perché sappiamo che il problema è il modo di pensare degli imprenditori locali oltre che di aspetti burocratici ed economici insormontabili.
Tutto il resto è solo mentalità provinciale come è stato dimostrato per l’ennesima volta dalla gravissima assenza e partecipazione di importanti e indigene associazioni di montagna di settore.
Personalmente sarei andato a vedere anche la “ Festa dell’Unità " della Montagna.
La Montagna viene prima di tutto !!!