Pensieri e Istantanee di Francesco Mancini

... dove un sogno è ancora libero

Martedì, 01 Maggio 2001 00:00

Il Lago della Duchessa

Il Lago della Duchessa è un lago montano d'altura del Lazio che si trova in provincia di Rieti, all'interno della Riserva regionale Montagne della Duchessa, nel territorio del comune di Borgorose, ai confini con l'Abruzzo.

Si trova a 1788 m s.l.m. tra le pareti di roccia delle montagne del Murolungo (2184 m) e del Monte Morrone (2141 m) in una zona prativa che d'estate si ricopre di ranuncoli ed è il rifugio del tritone crestato.

Il lago, privo di immissari, lungo 400 m e largo 150 m, è un tipico lago montano d'altura di origine meteorica presentando variazioni stagionali di livello dovute al suo essere alimentato esclusivamente dalle precipitazioni atmosferiche e dallo scioglimento delle nevi. La sua forma sembra indicativa di una antica fusione tra due doline[2]. D'inverno è totalmente ghiacciato e ricoperto di neve, mentre d'estate è luogo di abbeveramento per mandrie e greggi raggiungendo il suo livello minimo e spesso di aspetto torbido e fangoso.

Il lago e il Caso Moro

Le ricerche di Aldo Moro, nell'aprile 1978, dopo che il falso comunicato indicava esservi stato lasciato il cadavere dello statista

Il lago divenne noto a livello nazionale per un falso comunicato di depistaggio (il falso comunicato nº 7) delle BR del 1978 nel caso del sequestro di Aldo Moro.

Il falso messaggio fu rivendicato da più soggetti, come Claudio Vitalone (magistrato della Procura della Repubblica di Roma) o Steve Pieczenik (psichiatra statunitense inviato in Italia dal governo USA), e verosimilmente realizzato dal falsario d'arte Tony Chichiarelli, legato alla Banda della Magliana; il comunicato portò la polizia a dover cercare il cadavere di Moro nel lago.

Nello stesso giorno fu scoperto il covo brigatista di via Gradoli, 96 a Roma.


 

ANELLO DEL LAGO DELLA DUCHESSA

Lunghezza: 13 km.

Dislivello complessivo: 1000 m.

Durata: 5.30/6 h

Grado di difficoltà: E

Punto di partenza: Cartore (944 m).

Come arrivarci: autostrada A 24 Roma - L'Aquila, uscita Valle del Salto.

Premessa: è un anello classico che conduce nel cuore delle montagne della

Duchessa passando per l'omonimo lago che è uno dei più importanti d'alta

quota dell'Appennino. Il percorso si sviluppa all'interno della Foresta Demaniale

delle Montagne della Duchessa, che fa parte della Riserva Naturale Orientata

“Monte Velino”, istituita dallo Stato il 21/7/1987. Proprio per questo esistono

delle limitazioni in determinati periodi dell'anno; in particolare nel Vallone di

Teve l'accesso è vietato dal 15/2 al 15/5. In ogni caso il Vallone del Cieco e il

Vallone di Fua sono sempre percorribili e l'andata e il ritorno lungo la stessa

via, è già di grande soddisfazione per chi non vuole portare a termine l'anello e

raggiungere solo il lago.

Molto bello il piccolo abitato di Cartore, dove alcune delle case in pietra sono

state ben ristrutturate e sono affittabili.

Da un punto di vista geologico la gita è di grandissimo interesse perché il lago

della Duchessa, limpido specchio d'acqua situato a 1800 m circa, è privo di

immissario ed è alimentato dalle nevi e dalle acque meteoriche subendo

notevoli variazioni di livello. La natura carsica del lago è suggerita dalla sua

forma ad otto che fa pensare alla fusione di due doline vicine. Ma un'impronta

glaciale è rilevabile anche nelle rocce levigate che lo sbarrano a valle.

Il vallone di Teve, che invece si percorrerà al ritorno, si snoda fra alte pareti

rocciose ed è un classico esempio di valle glaciale poco modificata perché la

natura carsica del terreno ha fatto mancare un'intensa erosione fluviale.

Arrivando da Roma, e superando l'ultima galleria dopo il bivio di Tagliacozzo,

questo complesso e articolato mondo di valloni e circhi glaciali è solo intuibile

allorquando la prima visione che ci appare è lo stretto intaglio della valle di

Teve di fronte a noi.

Descrizione: la gita ha inizio dalle poche case del borgo di Cartore non

segnalato sulle carte del Touring per cui è bene seguire queste indicazioni per

raggiungerlo. Lasciata l'autostrada all'uscita di Valle del Salto sulla A 24 Roma

- L'Aquila, al casello si gira a sinistra, al successivo bivio ancora a sinistra;

dopo una breve discesa, sulla sinistra si stacca una sterrata che passa sotto

l'autostrada e giunge fino a Cartore in circa 5 km (930 m).

Da qui ha inizio il percorso a piedi che è numerato dal C.A.I. come 2B dalla

prima casa di Cartore sulla sinistra. In questo tratto si percorre il Vallone di

Fua (più avanti cambierà nome) e si lascia sulla sinistra l'inutile strada che

risale la Valle della Cesa. Si è nel tratto più selvaggio e pittoresco e, in alcuni

tratti, il sentiero si inerpica su zone rocciose e impervie. Si sale di quota e il

percorso diventa più agevole dopo il cosiddetto Passo di Fabriano, un

caratteristico gradino scavato nella roccia, e si entra nel Vallone del Cieco a

quota 1600 circa (1.30 h). Il percorso è quasi pianeggiante e tocca 5 rifugi in

muratura, in località “Le Caparnie”, posti a quota 1720, circa assegnati ai

pastori di Santa Anatolia e di cui uno, contrassegnato col n.5, è a disposizione

degli escursionisti. Da ricordare che a quota 1836, esattamente a nord rispetto

ai rifugi, vi è la fonte Salamone per rifornirsi d'acqua. Superata la località “Le

Caparnie” si è ormai in vista del Lago della Duchessa che si raggiunge dopo

una serie di valloncelli e un piccolo poggio dal quale ci si abbassa sul lago

(2.30 h). Il luogo è assai affascinante, chiuso a nord dal Monte Morrone e a

sud dalla lunga dorsale del Murolungo. Di fronte il lunghissimo fianco scosceso

del Costone chiude questo splendido anfiteatro. In questo luogo si abbevera il

numeroso bestiame lasciato allo stato brado ed è presente una colonia di

tritoni. Per compiere l'anello e scendere per la Val di Teve bisogna prima

puntare ad est e poi verso sud fino a raggiungere quota 1910 punto più alto

dell'escursione (3.15 h). Segue un tratto pressoché pianeggiante fra Cimata di

Macchia Triste ad ovest e il Costone ad est prima di arrivare al Male Passo da

dove si inizia a scendere con pronunciata pendenza ponendo un po' di

attenzione lungo il sentiero. Ci si abbassa fino a quota 1618 congiungendosi

all'itinerario con segnavia 2 del CAI che scende in Val di Teve all'altezza dei

resti di uno stazzo e di un serbatoio. Si punta in discesa verso ovest sulle

tracce di una carrareccia che si abbassa in luoghi assai suggestivi fra due alte

pareti rocciose: a nord il Murolungo e a sud M. Rozza. Fra gli splendidi dirupi

che scendono dai fianchi delle montagne si giunge a Bocca di Teve dove il

vallone ha termine (987 m, 5.30 h). Qui si incrocia una strada e la si imbocca

verso destra fino a raggiungere, dopo circa 1 km, le case di Cartore dove si è

lasciata l'auto.

Letto 1843 volte Ultima modifica il Sabato, 04 Giugno 2016 16:44
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