Il Monte Prena (2.561 m s.l.m) è una vetta del Gran Sasso d'Italia, la sesta per altezza, posta sulla dorsale più orientale del massiccio lungo la cresta che lo collega al vicino Monte Camicia a sud-est e al Monte Brancastello a nord-ovest.
La sua caratteristica è la sua dualità geomorfologica rispetto al Monte Camicia: il versante aquilano che guarda verso Campo Imperatore è roccioso e fortemente frastagliato (che ne fanno un versante altamente suggestivo), mentre il versante opposto teramano è pressoché erboso e meno aspro sebbene a maggior dislivello.
Lenti e incessanti fenomeni di erosione dovuti allo scioglimento primaverile delle nevi, alla pioggia e al tipo di roccia estremamente friabile hanno prodotto nel tempo un vasto ghiaione alluvionale sul versante aquilano fino alla base dell'altopiano di Campo Imperatore noto come Ghiaione del Prena.
Fa parte del gruppo del Prena anche il Monte Infornace.
Diversi sono i percorsi escursionistici e alpinistici che portano in vetta. Dalla cima la vista spazia da una parte sull'intera provincia di Teramo e il mar Adriatico in lontananza, dall'altra su Campo Imperatore.
La cresta fa parte del cosiddetto Sentiero del Centenario.
Monte Prena (2561 mt) per la Via dei Laghetti
Difficoltà: PD- (alpinistica con passaggi di II e III grado)
Dislivello +/- 900 mt
Via caratterizzata dalla presenza di numerosi laghetti dalle limpide acque ereditate dallo scioglimento delle nevi.
E' indispensabile sapersi muovere su roccia ma nonostante la via presenti passaggi impegnativi, a differenza della via Brancadoro, non è mai esposta.
Potrebbe servire la corda come è stato per chi vi sta scrivendo.
Raggiunta la piana di Campo Imperatore nei pressi del bivio per Santo Stefano di Sessanio poco oltre, o poco prima (dipende da dove si arriva...), inizia una sterrata che si inoltra in direzione di Monte Prena e Monte Infornace.
Questa costeggia un piccolo casale per pastori e quindi passa nei pressi di due fontanili. Il primo con acqua (Fonte S. Lorenzo, 1657 mt) ed il secondo a secco.
Parcheggiata l'auto poco più avanti si segue verso sinistra il fiume di ghiaia (la Canala) incontrando in successione prima due casaletti vicini, quindi si oltrepassa la via Cieri (altro itinerario che porta su Monte Prena) ed infine si raggiunge la presa dell'acquedotto (+/- 1810 mt) dove "inizia" la via.
Questa si svolge all'interno di un ampio canalone con paretine e numerosi passaggi di II e III grado, sempre allietati dalla presenza di numerose pozze d'acqua, fino a sbucare ad una forcella dove ci si ricongiunge con la via Brancadoro proveniente da destra (bella vista sulla cresta Est e Monte Camicia, 2564 mt). Per ghiaie si superano le ultime rocce, obliquando verso sinistra, e si raggiunge la vetta.
Per la discesa dalla croce si continua sulla cresta, verso Est, per un breve tratto per poi scendere verso Nord in un ripido canalino ghiaioso fino a raggiungere una spalla. Seguendo il sentiero verso destra, a zig-zag tra erba e ghiaie, si raggiunge prima la cresta Est e poco più avanti, dopo aver risalito un cocuzzolo, la depressione del Vado di Ferruccio (2245 mt, targa).
Dal Vado il sentiero scende a destra e dopo aver attraversato tutto l'anfiteatro, formato dal versante sud-occidentale di Monte Camicia, conduce con un piccolo valloncello alla carrareccia che porta alla ex miniera.
Seguire la strada in discesa abbandonandola quando piega a sinistra (+/- 1716 mt). Oltrepassata la Fornaca si aggira Monte Veticoso (1876 mt) intorno a quota 1700 mt ed in leggera salita si ritorna alla macchina.