Le previsioni meteo non erano ottimali e molto instabili per cui oggi decido di rimanere più in basso.
Peraltro volevo respirare l’Autunno vero quello che magicamente solo i Simbruini Ti sanno donare.
Sapevo che avrebbe anche nevicato per cui trovare la meraviglia del bianco accanto ai colori di questo periodo avrebbe reso ancora più unica questa ascesa.
E così infatti è stato.
Finché il mio cuore rimarrà stupito di quello che la natura ci offre in questa stagione significa che ancora sa emozionarsi.
Approfitto per realizzare anche una ricognizione per una futura escursione da preparare come Accompagnatore FederTrek/StarTrekk.
Solo il nostro entusiasmo ci da la forza di partire nonostante l’incertezza del tempo.
Infatti per tutto il viaggio e quando arrivo sta diluviando.
Mi preparo e mi accuccio dentro la macchina con la speranza che passi presto.
Quasi 1 ora ci è voluto prima che il cielo si aprisse e la mia speranza è stata premiata.
Direttamente dalla quota più bassa di Livata mi infilo dentro al bosco dove piove nonostante fuori si sta affacciando il sole fra le nuvole.
Sotto i grandi faggi l’acqua scorre accumulata dalle foglie che si liberano dell'ultimo nubifragio.
Salgo dalla dorsale del vecchio impianto di risalita quasi dritto per dritto.
Arrivo a Campo dell’Osso che ancora non c’è nessuno.
Dal piazzale prendo il sentiero che scorre accanto alla strada per poi staccarsi e prendere la cresta che costeggia la cima di Monna dell’Orso e che si affaccia su immense faggete che guardano il Frusinate.
La neve è sempre più alta tanto da arrivare a bagnarmi i pantaloni e purtroppo anche le scarpe interne estive.
Ogni tanto esce il sole che riscalda un clima in quota invernale.
Alle Vedute prendo il traverso che, passo dopo passo e dentro al bosco, fra una Croce e un’altra, giunge alla Fonte degli Scifi.
Non potevo non soffermarmi all’Acero secolare per giungere nel punto più bello di Passo Procoio dove il gruppo morfologico del Velino-Sirente si mostra in tutta la sua bellezza.
Da tempo volevo arrivare alla Santissima Trinità dal versante Laziale che mi mancava essendoci andato dal versante Abruzzese.
Non contento quindi scendo di corsa i quasi 300 metri di dislivello che occorrono per giungere proprio sotto la parete di Vallepietra.
Con mio grande stupore cammino proprio sopra una piccola ma notevole frana che nella notte aveva invaso la zona oltre ad una cascata formatasi da una sorgente rinata con la tanta pioggia di questi giorni che dalla sommità della parete precipita fino alle vicinanze del Santuario.
Felice del mio piccolo viaggio torno indietro risalendo per quasi 600 metri di dislivello fino alla cima del Monte Autore ma dall’altro versante.
Un vento freddo ma sopportabile non ha invogliato a salire tanto che siamo solo in 2.
Scendo dalla parte opposta verso Campo Minio e sempre per il sentiero accanto arrivo di nuovo a Campo dell’Osso.
Questa volta prendo il sentiero ufficiale che passando accanto alla Fonte di Acquaviva torna al punto di partenza in tempo prima del nuovo brutto tempo già arrivato a valle.
TERZO TEMPO direttamente in loco con vin brulé e castagne offerte durante una mini sagra organizzata al momento dai locali.
Riparto con gli occhi pieni di bellezza che ancora una volta la montagna mi ha regalato.
ITINERARIO:Livata 1350m, Dorsale vecchi impianti di risalita 1450m, Campo dell’Osso 1535m, Sentiero 673C, deviazione Sentiero 651 1575m, Monna dell’Orso 1745m, Cresta di Cesa Zappa, Le Vedute 1750, Sentiero dei Pellegrini, Croce 1720m, Fonte degli Scifi 1687m, Balcone di Passo Procoio 1590, Parete della Santissima Trinità 1320m, Balcone di Passo Procoio 1590, Fonte degli Scifi 1687, Croce 1720m, deviazione Sentiero 683A, Cima del Monte Autore 1854m, Le Vedute 1750m, Sterrata di Campo Minio 1666m, Campo dell’Osso 1535m, Fonte di Acquaviva 1480m, Sentiero 672A, Livata 1350m