Da molti mesi cercavamo di incontrarci ma non è facile fra i miei tanti appuntamenti e la sua frenetica attività lavorativa e personale.
Era 1 anno che non tornavo sui monti della mia infanzia e vista la poca esperienza sul ghiaccio della compagna odierna decido di ripercorrerlo con una maggiorazione chilometrica rispetto al solito.
In attesa della tanto sospirata neve che al momento sembra non voler coprire il cammino sui monti abbandono le cime più alte perché a qualsiasi quota si può trovare la gioia che la natura offre.
Aver completato il progetto di esser salito su tutte le cime dell’Appennino che vanno dai 2000 metri fino ai quasi 3000 metri del Gran Sasso d’Italia dal Tosco-Emiliano al Calabro-Lucano e 108 cime del Club 1900 metri posso dedicarmi ogni tanto a scrivere su alcune zone già battute.
Ci sono infatti luoghi da scoprire con le loro storie, paesaggi e sentieri che non hanno nulla da invidiare ad altri più turisticamente appetibili.
Sui Monti dell'Alta Valle dell'Aterno ad Ovest della valle limitrofa al Monte Il Pago, si estende il largo crinale di mònde màrine, culminante con un altopiano che incombe sugli abitati di Pizzoli e Barete.
Oltre alla suggestiva visione della rocciosa e affilata crestina che incombe su Barete e sui pittoreschi valloni del Buco e di S. Stefano, alle cui pendici si estende Pizzoli, il panorama è unico soprattutto verso Sud-Ovest dove lo sguardo spazia sulla Valle dell’Aterno e sui paesi del Contado Amiternino con il Monte Calvo a spartiacque fra la Provincia de L’Aquila e Rieti.
Ma gli occhi scuri di Silvia si sono illuminati anche alla visione della catena, imbiancata da poco, sulle alte vette che dai Sibillini passando per la Laga è arrivata fino al Gran Sasso.
Vedere la felicità che passo dopo passo esprimeva la bella Silvia è unico.
Soprattutto se manifestato da una ragazza che professionalmente e per passione ha girato il mondo.
Si perché Silvia fin da piccola era dotata di una curiosità che andava oltre.
La sua volontà della scoperta ancora la ricordano i suoi genitori che la persero di vista a soli 3 anni trovandola a parlare con degli stranieri.
Ma anche nell’infanzia e nella giovinezza quando seguiva il Padre sopra le montagne della Valle Roveto.
Direttamente dal suo Paese di Roccavivi già raggiungeva quelle zone.
Poi un grandissimo lutto familiare, a soli 14 anni, dovette fermare per un periodo quei sogni e affrontare la dura vita quotidiana di tale perdita.
Ma un vero peperino come Silvia mai avrebbe potuto bloccare la sua mente.
Da qui successivamente i suoi viaggi: Istanbul, Singapore, Malesia, Seychelles, Thailandia, Messico, America, Costa Rica sono solo alcune delle tappe di una ragazza che ha un disperato bisogno di andare verso mondi nuovi ancora da esplorare.
Abituata a coccodrilli e insetti pericolosi anche la montagna più difficile ed esposta non la spaventa nonostante la poca frequentazione continua.
Per Lei la bellezza può essere sia in una metropoli super moderna come in un percorso come quello di oggi che ha descritto così: “ pinete, boschi, creste, neve, prati, ruscelli, calanchi, e tramonti “.
Per questo motivo la filosofia di vita che più la rappresenta è il detto Costaricano che porta tatuato sul braccio e che cercherà sempre di raggiungere: PURA VIDA.
Quella VITA PURA che non si può ridurre a una semplice frase.
E’ la bellezza nella semplicità di ogni cosa.
È godersi la vita a prescindere dalle circostanze.
Accettando le cose per come sono.
Perché, comunque, la vita è così, fatta di alti e bassi, di vuoti e pieni, di buio e luce.
E accogliere anche questi contrasti la rende un’occasione imperdibile per provare ad essere felici.
Con la bellezza e la velocità di un COLIBRI’ Silvia è volata da un Rifugio ad un altro, da una Croce ad un'altra, da una valle ad un’ altra ammirando ciò che la circondava come nell’incredibile silenzio delle ali di questo volatile che ama più di tutti quelli che il suo sguardo d’aquila riesce a vedere da lontanissimo.
Inaspettati incontri di montanari locali durante il nostro piccolo viaggio hanno allietato la giornata come quello casuale a valle con il grande Lorenzo Zaccagno durante il meritato TERZO TEMPO con pizza, birra e piccoli doni.
GRAZIE SILVIA per il particolare affetto che mi hai donato.
Il mio forte abbraccio ad una ragazza esempio di femminilità proprio come il romantico rosa del cielo, identico al Tuo morbido piumino, che ha colorato il tramonto finale della nostra dolce giornata speciale.
ITINERARIO: Castello di Pizzoli de L’Aquila 800m, Sentiero Enrico Giorgi, Rifugio Chicchirichì 1100m, Cresta Variante 20B, Cartello fine variante 1162m, Panchina Belvedere 1258m, Cartello Deviazione destra traverso 1314m, Cartello Deviazione sinistra sella 1360m, Rifugio Martinelli al Fosso del Buco 1420m, Cresta sopra “ Rotte Gianella “, Croce di Picco Barete 1402m, Cresta sopra “ Rotte Gianella “, Rifugio Martinelli 1420m, Cima del Monte Marine 1491m, Altipiani di Ajelli 1300m, Rifugio Santa Pupa 1277m, Valle Donica 1100m, Barete Alto direttissima Rocca di Barete 885m, Belvedere Panchina 953m, Sbarra Villa Re Alto, Casetta Storica 862m, Ferratine, Chiesetta della Croce, Castello di Pizzoli 800m.