Dopo attento studio sulle cime che mancavano al “ Guerriero del Parco “ fra le oltre 150 realizzate in poco tempo e sulla base del meteo ancora instabile verso Est trovo una finestra di bel tempo proprio sulla zona del Monte Viglio per un itinerario che non ripercorrevo da 5 anni.
D’altronde per noi Appenninisti che viviamo l’Appennino dal Tosco-Emiliano al Calabro-Lucano è difficile attraversare territori vicini nel tempo.
La forza del vento freddo che prevedevo al Valico di Serra Sant’Antonio ci costringe non solo ad abiti completamente invernali ma anche di partire inizialmente sotto vento nel bosco per prendere la cresta più tardi e avanti.
Scelta azzeccata perché sapevo che Eolo si sarebbe placato nel corso della mattinata.
Alle 8 i primi all’imbocco del Parco con la nebbia che salendo rende ancora più magico l’ambiente che ci circonda.
Il cerchietto che ferma i lunghi capelli biondi di Patrizio sono come una piccola diga che tenta di tenere fermo lo spirito ribelle ma assolutamente buono di un ragazzo che nella vita ha dovuto affrontare tante salite difficili.
I benpensanti che dirigono il “ Suo “ Parco e che si permettono di punire le sue scelte di libertà dovrebbero farsi un esame di coscienza prima di agire in un determinato modo.
Ma è molto facile stigmatizzare una comportamentistica dallo schermo di un computer seduti su una bella poltrona al caldo o al fresco di un ufficio.
Ma il tempo è galantuomo.
Un ragazzo nato e cresciuto in quel di Pescasseroli dove la vita è difficile per gli aspetti che non sono legati alla bellezza della natura.
Trasferirsi per motivi indipendenti dalla propria volontà e a causa di scelte di vita di altre persone a lui vicine sono difficili da accettare.
Ma con la forza di un duro ragazzo di paese Patrizio si rimbocca le maniche, capisce che è meglio evitare determinate compagnie, e affronta un futuro ancora da vincere.
Un grave infortunio lo blocca per tanti anni ma proprio quando è fermo capisce che solo la montagna può essere la sua meta.
Da qui parte quindi il suo viaggio verso TUTTO l’Appennino Italiano.
E’ stato bello vivere sulla cresta quella felicità che Patrizio esprime come un bambino quando salta da una roccia ad un'altra.
Anche oggi non potevo farmi mancare i miei soliti incontri casuali.
Le attenzioni della sempre più bella DONATELLA SCIMIA, la simpatia di TIFFANI FE, e dopo tanto tempo DANIELA SCANCELLA con il loro gruppo de LO SCARPONE di SELLA di CORNO.
Indimenticabile la visuale del sole che si specchiava sul mare con sullo sfondo nettamente le Isole Pontine e tutta la costa da Gaeta a Nettuno insieme al promontorio del Circeo.
Come quella di tutta la catena del Gran Sasso D’Italia e della Majella completamente innevate sopra un mare di nubi.
TERZO TEMPO eccezionale presso il Rifugio Viperella di Campo Staffi dove LUANA TESTA, peraltro anche Guida Ambientale Escursionistica, e MAURO VENDITTI con il suo rapace LOLA ci aspettavano con l’affetto e la simpatia che mi riservano sempre.
Quelle mani sporche di terra nera mentre il Guerriero del Parco si arrampicava sul canalino del Gendarme del Viglio rappresentano il suo ritorno a quelle radici che Patrizio sente nel profondo del cuore.
Sono certo che proprio queste mani lo riporteranno in futuro sulla terra d’origine per costruire quella casa che guarda le alte vette che fin da piccolo lo vedevano protagonista di quel di Pescasseroli.
GRAZIE Patrizio per la semplicità che mi hai donato in questa lunga giornata !!!
ITINERARIO:Valico Serra Sant'Antonio 1611m, Fonte della Moscosa 1608m, Cresta del Sentiero 651, Cima dei Monti Cantari 2103m, Cima del Gendarme 2113m, Cima del Monte Viglio 2156m, Cippo Fossa Comune 2135m, Bocchetta del Viglio 1936m, Traverso Cresta Ovest 1850m, Crestone 1800m, Bosco Valle Fura 1700m, Bosco Pezze della Macchia della Val Granara 1570m, Fosso della Rendinara 1630m, Fosso Grotta della Neve 1660m, Fosso di Monte Piano 1640m, Fonte della Moscosa 1608m, Valico Serra Sant'Antonio 1611m.