E’ il caso del Monte Amaro sul quale non tornavo dal 14 Maggio 2015.
Negli anni precedenti lo avevo raggiunto più volte in tutte le stagioni da vari versanti.
Indimenticabile la mia incredibile solitaria del 2014 che ho raccontato qui https://www.esplorandox.it/.../234-una-solitaria...
Per questo motivo non potevo mancare a questa ascesa organizzata dalla nuova Sottosezione del C.A.I. ALTA VALLE dell’ATERNO che dal 2022 ha iniziato ufficialmente con un vero continuativo importante programma la sua attività.
Lo avevo promesso ai freschissimi A.S.E. Rita Ceci e Paolo Gioia che hanno avuto il giusto riconoscimento per lo straordinario impegno messo nel realizzare il proselitismo di questa sezione e dei bellissimi sentieri annessi nella loro zona.
Non poteva mancare anche oggi una delle mie “ Anime d’Appennino “ come ANKA ANKA già scoperta nella uscita che avevo organizzato dedicata alle fortissime donne della Polonia.
ANNA si può definire quasi Italiana visto che sono più di 23 anni che vive a Roma.
La sua bellezza è rappresentata da un carattere sempre allegro ed estroverso accompagnato da una dialettica non indifferente.
Non nega mai il sorriso a nessuno forse per il particolare lavoro che svolge rivolto a trasmettere positività alle persone che Le sono accanto.
Dotata di una forza fisica non comune come tutte le donne nate in quella Nazione oltre che di una serietà di principi che ha cercato di insegnare ai suoi 2 figli.
Negli ultimi tempi ha trovato nella montagna quell’angolo di tranquillità che il Suo cuore cercava.
Per questo motivo è capace di tornare il Sabato sera tardi a casa dopo una impegnativa escursione e risvegliarsi alle 4.15 del giorno successivo per ripartire di nuovo verso un’altra avventura.
Proprio come in questo caso.
Avendo iniziato da 1 anno seriamente a vivere i monti sapeva che il Monte Amaro era una delle vette più importanti e dure dell’Appennino per cui sognava di raggiungerlo.
Durante la settimana l’avevo sentita e avevo carpito quanto era forte in Lei l’emozione di raggiungerlo.
Leggere sul Suo volto la commozione di toccare con mano il Bivacco Pelino, quel puntino rosso visto tante volte sui libri e dai racconti degli amici, è quella spinta che mi porta ogni volta a vivere queste straordinarie Anime d’Appennino.
La storia dice che la vetta del monte Amaro, catalogata al catasto del Regno delle Due Sicilie come " pascolo o incolto produttivo " era di proprietà privata di Giuseppe Andrea Angeloni che nel 1890 venne acquisita con donazione dal C.A.I. di Roma per costruirvi nello stesso anno il rifugio Vittorio Emanuele II, dedicato al Re d'Italia di Casa Savoia, poi ceduto nel 1937 al C.A.I. di Chieti.
Nella primavera del 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, la cima, come altre del massiccio della MaJella, venne occupata dai tedeschi, intenti a contrastare le mosse degli alleati, i quali attrezzarono la zona con la contraerei e con la costruzione ivi di un osservatorio e di una teleferica che permetteva loro di raggiungere la vetta da Campo di Giove.
La funicolare venne notata dai partigiani della Brigata MaJella, che diedero inizio ad azioni di guastamento della teleferica e fecero bombardare dagli " Spitfire Inglesi " quei tedeschi posizionati sulla cima, portando alla distruzione del Rifugio Vittorio Emanuele II.
La funicolare, già pesantemente danneggiata dai partigiani, verrà definitivamente demolita dagli stessi tedeschi il giorno 7 giugno 1945, al peggiorare degli esiti della guerra.
Nel 1964 venne costruito, sulla parte alta della Valle Cannella, ma sempre sul monte Amaro, il rifugio Ciro Manzini, intitolato all'alpinista Farese che nel 1937 raggiunse per primo la Cima delle Murelle e che perì il 23 dicembre 1940, mentre durante la seconda guerra mondiale combatteva sul fronte greco-albanese, venendo insignito della medaglia d'argento al valor militare.
Sempre nello stesso anno e fino al 1966 il C.A.I. di Sulmona svolse in parallelo i lavori di edificazione, sulla parte di terreno che fu del rifugio Vittorio Emanuele II, del Bivacco Falco Maiorano, intitolato all'omonima Guida Alpina del Club.
La nuova costruzione ebbe però vita breve: venne spazzata completamente da una forte bufera di neve nel 1974.
Nel 1981, con un progetto del tutto differente dai precedenti, il C.A.I. di Sulmona, coadiuvato dagli aviatori di Frosinone, diede inizio ai lavori di costruzione del Bivacco Cesare Mario Pelino che termineranno l'anno seguente, con la nuova struttura che verrà quindi inaugurata il 18 luglio 1982 ed intitolata ad uno dei membri di un nota industria di confetti di Sulmona.
In questo mio post c’è tutto quello che ruota intorno ad una montagna così importante: dalle emozioni di una persona semplice, come tutti noi, ad avvenimenti di portata storica e drammatica.
A tutto questo si è unito la felicità di rivedere 2 grandi montanari, oramai coppia indissolubile, come il fisico atletico di AMEDEO SABATINI e la simpatia del Comandate dei Borghi D’Abruzzo ANTONIO PATTUGLIA.
Finalmente una foto insieme alla serietà di quello che sarà il futuro della Sottosezione rappresentato da ROBERTO IOANNUCCI.
La rappresentativa femminile di oggi va elogiata nella loro potenza sicura e tranquilla: della sportività di MANUELA FRANCESCONI, dalla signorilità di LUCIANA GENTILE e dalla modestia di SABRINA DE MEO.
TERZO TEMPO da incorniciare presso LA BAITA DI EVA in quel di Campo di Giove.
Le oltre 3 ore di viaggio non pesano al ritorno nel ripensare alla splendida giornata vissuta all’insegna dell’affetto che mi ha donato ANNA ANKA ANKA, ai ritrovati vecchi amici come RITA e PAOLO, insieme a tutti gli altri che hanno arricchito le mie esperienze di vita. GRAZIE !!!
ITINERARIO: Fonte di Nunzio di Passo San Leonardo 1250m, Fonte dell’Orso 1705m, Forchetta Majella 2390, Grotta Canosa 2550m, Cima del Monte Amaro 2795m e ritorno stessa via.