1 MAGGIO 2021 – ANELLO-TRAVERSATA SUI MONTI REATINI PER I CIPPI DI CONFINE PAPALINO-BORBONICI - Percorsi KM 18.5 con D+ 1150 - #doveunsognoèancoralibero - www.EsplorandoX.it www.Club2000m.it www.CaiAvezzano.it – Uscita studiata a fondo il giorno prima con il Grandissimo Appenninista MICHELE TAGLIACOZZO per cercare di evitare quanto possibile il previsto vento forte in quota che avrebbe potuto impedire la prosecuzione di qualsiasi ascesa. Si cercano quindi montagne più basse da esplorare per non rimanere troppo in cresta con sentieri incassati salenti dal versante opposto rispetto al vento in settori morfologici con pioggia minore. Tutto esatto eccetto quelli che i siti meteo davano per “ coperto con eventuali piovaschi solo per un paio di ore centrali della giornata “ e che si sono rivelati invece vere bufere di pioggia oltre alla nebbia. Cambiate quindi anche le mutande dopo più di 8 ore di ascesa che non ci ha permesso di raggiungere tutte le cime ma che ci ha fatto ammirare i capolavori degli scarpellini di un tempo visto che queste zone sono state caratterizzate dall’antico confine tra il Regno delle 2 Sicilie (o Borbonico) e lo Stato Pontificio. Il TRATTATO di CONFINAZIONE del 26 Settembre del 1840 (aggiornato nel 1846) prevedeva l’installazione di 686 segnali di confine numerati progressivamente dalla costa tirrenica a quella adriatica. La numerazione effettiva va da 1 a 649 perché alcuni di essi hanno lo stesso numero seguito da una lettera dell’alfabeto. Il Cippo era costituito dal plinto, parte basale sotterranea formata da un parallelepipedo a base quadrata (il “ Radicone “) e da una parte “ a vista “ con forma cilindrica alta circa 1 metro e mezzo. Scalfiti sul cilindro da una parte il Giglio dei BORBONI di Napoli con il numero progressivo, dall’altra le chiavi PONTIFICIE incrociate e l’anno di collocazione. Il loro peso variava fra i 500 e 100 Kg per cui venivano preparati sul posto. La loro distanza non era uguale fra loro ma dipendeva dalla morfologia del territorio. A secondo di dove guardava lo stemma era la proprietà mentre sul cupolino apicale del termine indicava la direzione del confine. Per approfondire nel seguente LINK tutti gli articoli e le foto della ricerca fatta dal Maestro GIUSEPPE ALBRIZIO AE ONORARIO C.A.I. e Presidente del Club 2000m http://www.lemiepasseggiate.it/cippi-di-confine-papalini... Sveglia alle 5 per il notevole avvicinamento con l’auto causato da una strada per LEONESSA di certo non diretta né lineare e per la logistica del posizionamento dei mezzi. Si parte dalla Vallonina dopo il Ponte Diecimetri a 4 Km dal Paese. Già i primi Km a piedi fra ripide pareti, lo scorrere impetuoso del Torrente Rio Fuggio e le tante cascate artificiali e naturali ricompensano del lungo viaggio. Inizia la neve dentro la faggeta che arriva al Passo La Fara con un bellissimo Laghetto. Dopo un lunghissimo traverso in quota si arriva con deviazione per cresta sulla Cima del Monte Castiglioni ed il CIPPO N.463. inizia a piovere e, dopo varie peripezie per tornare al Passo La Fara (la cartina è sbagliata), la “ vecchia guardia “ ALBERTO AVERARDI, il ritrovato GIOVANNI FIORENZA (erano 2 anni che non lo rivedevo) e CLAUDIO BORDI decidono di non affrontare il maltempo che sempre più all’orizzonte avvisa non sarà passeggero. Uno sguardo d’intesa fra il sottoscritto e MICHELE TAGLIACOZZO insieme all’inossidabile ILARIA convince anche la nuova forte escursionista MARIKA (Nipote del Comandante del Gruppo Minimo) ad avventurarsi sotto l’acqua ed il vento impetuoso quando manca ancora più di metà del percorso per chiudere l’anello-traversata. Scende la nebbia che insieme alla neve rende difficoltoso identificare il sentiero che ogni tanto si ritrova con il GPS dell’Ingegnere MARIKA e del sottoscritto. Sotto al Monte Tilia la pioggia aumenta ancora è inutile tentare di salire per non vedere nulla continua quindi la lunghissima discesa verso Leonessa. Molti ci chiedono chi Te lo fa fare di passare ore e ore sotto l’acqua ed in mezzo al fango io mi accontento della felicità di aver salutato 3 rane che mi aspettavano alla Fonte Porcareccia in attesa di un bacio che le potesse trasformare in Grandissime Appenniniste. Vallonina Attacco Sentiero 416 (dopo il Ponte Diecimetri) 1035m, Vallone del Rio Fuggio 1100m, incrocio variante 1177m, Passo La Fara 1525m, Deviazione Sentiero 402, Cresta Castiglioni 1450m, Cippo N. 462, Cima del Monte Castiglioni Cippo N.463 1659m, Forcella di Prato Rocco Cippo N.461, Passo La Fara 1525m, Sentiero 402, Fontanile Porcareccia 1530m, Rifugio 1623m, Terza Fossa, Seconda Fossa 1601m, Prima Fossa 1638m, Fondo del Laghetto 1492m, Leonessa 975. P.S. Attenzione segnaletica in alcuni punti carente soprattutto in alcuni incroci e radure (zone molto fangose)