Ci sono giorni che Ti segnano profondamente nell'animo…
Con questo mio pensiero voglio iniziare l'articolo per una esperienza di vita e di montagna indimenticabile.
Non mi é mai successo di dover scrivere su un Appenninista deceduto in circostanze drammatiche e sfortunate ed ho riflettuto molto se permettermi di farlo.
Tuttavia credo che parlare di una persona che non è più tra noi, anche se non conosciuto direttamente, può aiutare coloro che lo vivono nel ricordo a non sentirsi “ abbandonati “ nella sofferenza che hanno vissuto, vivono e purtroppo vivranno.
Prendo spunto dalle parole di Alessandra Martella una mia Amica che ha convissuto questa esperienza “ nessuna sofferenza, ma solo empatia per un gesto così bello: purtroppo il dolore fa parte della vita, l'importante è non dimenticare mai chi ha camminato affianco a noi, per un tratto breve o lungo della vita ”.
Era il 23 Giugno del 2016 quando una tragica notizia inizia a girare nel mondo della montagna Appenninica: al Parco Nazionale dei Monti Sibillini è deceduto un Chimico di Roma di 50 anni che era in compagnia di altre 2 persone fra cui una donna.
Quando arrivano queste notizie, la prima cosa che fai in maniera spasmodica è cercare di capire se è fra i Tuoi amici o conoscenti, perché sai perfettamente che quello che è successo può accadere anche a chiunque di Noi come dice giustamente il Grande Alessandro Cianforlini.
Per tutta la settimana sono addolorato perché rifletto sullo strazio delle persone che gli volevano bene, ai familiari, agli amici.
Massimo Mondella era un grande appassionato di montagna iscritto al CAI di Roma ma che preferiva scoprirle a Nord Italia da tanti anni.
Nei mesi estivi partiva per raggiungere importanti vie escursionistiche, alpinistiche e ferrate come la Ferrata Gadotti, il Catenaccio di Antermoia, le 5 torri, lo Spigolo Comici, la Ferrta Paolin piccolin, il Sentiero attrezzato Gronton, i Campanili del Latemar, la Ferrata Ettore Bovero - Col Rosa', la Via Maria al Sass Pordoi.
E’ incredibile che Massimo, abituato a percorrere sentieri molto più impegnativi, ci ha lasciato sui Sibillini montagne che d’estate sono morfologicamente più morbide rispetto ai tanti percorsi del Nord che aveva scalato.
Fra le parole di cordoglio più sentite voglio citare quelle di Andrea Lunghi:
“ E’ terribile. L'ho conosciuto tre settimane fa sul Pollino.
Tra i ricordi più belli ho i sorrisi scambiati mentre ci davamo il 5 sul Pollinello, ultimo 2000 del giro.
Dei sorrisi muti, legati da un filo invisibile, che dicevano più di tante parole. E' stato un piacere Massimo. RIP “
Massimo Mondella però non si ferma ai Monti del Nord perché nel 2011 incontra casualmente Antonella Antonica che gli fa conoscere il Progetto del Club 2000m.
Insieme parte una grande avventura ma anche una grande amicizia di montagna.
Quasi contemporaneamente e rincorrendosi l’un l’altro, nel bellissimo ma serio “ gioco “ delle Cime, arrivano a raggiungere entrambi le 200 Cime come “ Grandi Appenninisti “.
L'intensità del loro rapporto in sintonia con la montagna lo si capisce nelle reciproche dichiarazioni in 2 momenti importanti della loro vita.
Forse c’è una parola chiave che spiega tutto e che lascio a Voi identificarla.
Massimo Mondella nel giorno dei suoi 50 anni dice: “ Che dire arrivato a 50. Mi sembravano tanto lontani. Giusto ieri ho sentito un' amica di vecchissima data che mi rievoca tanti bei ricordi. Un grazie a tutti per gli auguri che mi hanno fatto e mi faranno (spero); ai miei amici di vecchia data, ai miei compagni di classe che grazie a Facebook ho ritrovato, a chi ho perso di vista, ai nuovi amici ed a quelli che verranno, ai miei compagni di escursione ed alla mia fidanzata con cui ho condiviso tante belle esperienze e che si rimetterà in salute molto presto.Max.”
Antonella Antonica nel giorno del raggiungimento dell’ultima Cima di un anno dice: “ Ciao amici miei cari ! Buon 2016 ! Oggi ultima vetta del 2015. Grazie per avermi accompagnato in tante belle avventure in questo anno appena trascorso. Grazie al mio fidanzato di montagna, ad Adriano, Antonello A. e Maurizio, Stefano F., alle mie condomine Valeria, Cecilia e Livia, che mi hanno consentito di riscoprire l'Amicizia, a Giorgio&Sara, Giuseppe&Livia, al grande Italo, l’affettuosa Elena, Marco F. ed ai suoi caffè, Massimiliano L., al grande Pino Blu, l'infaticabile Riccardo M., il primo amore Riccardo P., a Danilo, al paziente Stefano P. ed a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo lungo, faticoso e splendido cammino. Spero di potervi avere sempre accanto. E grazie alla persona che più di ogni altra mi ha consentito di poter raggiungere i traguardi che ho raggiunto: mia sorella Liana”.
Il 23 Giugno anche il Dott. Claudio Cavalletti era partito con loro per queste montagne, ma solo Massimo Mondella e Antonella Antonica erano presenti in quel “ maledetto sentiero “.
Nei giorni successivi cerco di contattare Antonella, che non conosco, per portarle la mia solidarietà e partecipazione al Suo dolore ma non riesco a parlarci.
Non voglio essere invadente e non insisto ma nel mio Cuore la Sua persona e la Sua sofferenza rimane dentro di me.
“ Ciao Antonella....non ci conosciamo del vivo ma credo Te mi conosci perché sai legato al Club 2000m....memore della tua richiesta di poter essere presenti alla famiglia vorrei avere da Te l'indirizzo della famiglia di Massimo per poter fare un telegramma a nome del Club 2000m...grazie....”
Così nasce il mio rapporto con Antonella che si è concretizzato 6 mesi più tardi il 3 Dicembre del 2016 alla Serata Sociale del Club 2000m che ho organizzato a Roma quando Antonella è venuta a ritirare lo Scudetto delle 200 Cime a nome proprio di Massimo in uno dei momenti più toccanti della manifestazione.
Lo stesso Scudetto che oggi Antonella ha voluto portare a quota 1977m nella impervia Forcella della Neve o Forca di Cervara arrivandoci tramite una lunga e difficile cresta che ha richiesto una concentrazione e una preparazione tecnica non indifferente anche per la situazione del momento.
Non avevo mai pianto in montagna ma quando Antonella, con mia grande sorpresa fra le mani cingeva lo Scudetto delle 200 Cime del Club 2000m da lasciare accanto alla Croce, la struggente e particolare situazione ha lacerato il mio Cuore da una emozione talmente forte che le lacrime come un torrente in piena hanno solcato il mio viso.
Era la realizzazione di un agognato e sofferto sogno di Antonella che il 6 Dicembre del 2017, subito dopo l'ultima Serata Sociale del Club 2000m quest'anno a Monterotondo, scriveva:
“ Questo post lo dedico a tutti coloro che pensano che il Club 2000m sia solo una riunione di collezionisti che hanno in mente solo il raggiungimento della cima ed a poter mettere una crocetta su un arido elenco.
Da tanto tempo avevo in mente di tornare in un luogo dell'Appennino a me tanto caro. Il terremoto, la successiva chiusura di strade e sentieri, me lo hanno impedito.
Oggi, grazie al Club 2000m sono potuta entrare in contatto con una persona estremamente esperta del territorio, dei sentieri e della loro possibile percorribilità che si è reso subito disponibile ad accompagnarmi ed a farsi carico di tutta l'organizzazione logistica che un'escursione in una zona così martoriata richiede.
Grazie a Gianluca Vignaroli, conosciuto solo perché entrambi iscritti al Club, posso pensare di poter concretizzare un progetto che ho nel cuore.
Il Club 2000m è anche questo.
E un grazie particolare va al caro amico Francesco Mancini che ci ha messo in contatto e che spero di poter avere vicino quando questo progetto diventerà realtà.”
In questo modo Giacomo Lepardi ne " Le Ricordanze " descrive i Monti Sibillini:
« E che pensieri immensi, |
I Monti Sibillini sono il quarto massiccio montuoso per altezza dell'Appennino continentale, lunghi 40 Km e posti nell'Appennino umbro-marchigiano, lungo lo spartiacque primario dell'Appennino centrale, a cavallo tra Marche e Umbria, tra le province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Perugia.
La lontananza da Roma si evince chiaramente pensando che abbiamo incominciato a salire esattamente 5 ore dopo la sveglia.
Insieme ai fortissimi Marchigiani Gianluca Vignaroli con il Suo http://gianlucavignaroli.blogspot.it/ e all'atleta Mirko Gobbi compagno di 1000 " Avventure di Montagna " Antonella Antonica mi ha fatto vivere un viaggio “ oltre la Montagna “ (come ha perfettamente compreso la mia Cara Francesca Nemi) per ben 2 volte.
La prima volta il 27 Dicembre 2016 quando insieme da soli decidiamo di conoscerci meglio salendo insieme sul Monte Viglio da Meta.
La notte precedente come se fossi un fidanzato al primo appuntamento, mi sveglio ogni ora, a mezzanotte e un quarto, all’una, alle due e venti, alle 3 e un quarto, alle 4 e un quarto decido di alzarmi.
Ero emozionato perché salivo con Antonella ma con tutto il bagaglio di sofferenza di una donna che nonostante tutto decide di ricominciare.
Onorato che decide di ricominciare passo passo anche con la mia persona.
La seconda volta oggi 28 Gennaio 2018 dove la situazione pregressa e del momento ha reso questa ascesa una delle più difficili fatte ma felice che mi ha voluto di nuovo fortemente al Suo fianco.
Una giornata iniziata alle 3.30 e terminata a Roma alle 23.30.
Una giornata resa indimenticabile da un cielo terso e incredibilmente emozionante, durante il tramonto e fino a notte, sulla montagna con dei colori che sembravano dedicati solo a Noi.
Mi piace pensare che Massimo dall'alto ci abbia voluto donare questo spettacolo della natura dipingendo e illuminando il nostro cammino come per ringraziarci della visita.
E’ difficile rendere a parole quello che ho provato e quindi mi fermo qui perché sono sensazioni personali intimissime che travalicano anche tutto il lunghissimo giro realizzato oggi che è sufficiente descrivere solo nell'incipit.
Non è stato facile per Antonella guardare avanti ma anche questa volta ce l'ha fatta...
“ Massimo è sempre con Noi “…