Questa giornata in montagna con Tiziana Sesana ed il Suo Gruppo guidato da Luigi Montanaro ha una data pregressa: 9 Aprile 2017.
E’ questa la data che mi unisce in particolar modo con Tiziana Sesana.
Si perché il 9 Aprile 2017 in contemporanea, senza saperlo, sia il sottoscritto che Tiziana realizzavamo un piccolo-grande sogno rappresentato dal raggiungere in ambiente innevato il Re degli Appennini.
Mentre io salivo per il Canale Moriggia-Acitelli Tiziana saliva per la Direttissima scendendo entrambi dal Canale Bissolati senza però incontrarsi.
Letto da valenti alpinisti o professionisti della montagna il raggiungimento di questo piccolo-grande sogno potrà far sorridere e sono certo che addirittura echi di risate ancora si sentono nell’etere informatica dei social.
Purtroppo molto spesso queste figure tanto più importanti e brave di noi “ comuni mortali “ perdono di vista il sentimento profondo che ci accomuna.
Non tutti sono nati a “ pane e montagna “, non tutti sono nati e vissuti sulle valli a ridosso delle Cime, non tutti hanno le stesse capacità, anche genetiche, di adattamento alle difficoltà di salite più o meno alpinistiche.
Ma tutti, anche i più bravi, agli albori della loro esistenza ed esperienza di montagna hanno vissuto le sensazioni, le pulsazioni, l’entusiasmo, la volontà di crescere.
Pochi di questi, crescendo, mantengono questa purezza d’animo dimenticando che anche loro agli inizi del loro percorso di vita e di montagna vivevano di queste emozioni intrise di piccoli grandi sogni.
Completato il mio progetto di raggiungere TUTTE le Cime dell’Appennino fra i 2000m ed i quasi 3000m del Gran Sasso D’Italia ora posso ricominciare daccapo ma con scopi diversi e altrettanto belli quali quelli di incontrare dal vivo i tanti appassionati di montagna con cui mi sono confrontato in questi anni.
La felicità infinita che si leggeva sui nostri volti il 9 Aprile del 2017 andava oltre il sorriso che caratterizza normalmente noi che si vive di montagna dalle viscere dell’animo.
Da questa data si fortifica il rapporto epistolare con Tiziana nato nel Novembre del 2015 dove Tiziana dichiara che la montagna è la passione che unisce le persone.
Nel mio continuo peregrinare fra le anime dell’Appennino non poteva mancare questa ragazza originaria di Merate in provincia di Lecco ma oramai in Abruzzo sulla costa adriatica da 25 anni facendo una importante scelta di vita che per alcuni aspetti non ha compensato i sacrifici a cui è andata incontro per uno spostamento così radicale.
Da piccola Tiziana andava a fare i pic-nic in montagna a Nord con la famiglia ma la sua vera grande passione nasce pochissimi anni fa scoprendo il Gruppo Escursionisti della Majella GEM di Chieti.
Nel Giugno del 2014 avviene il battesimo fulminante con l'elemento montagna che diventa in questi anni parte integrante della vita di Tiziana che parla un misto di accento del Nord con quello Abruzzese costiero.
In pochi anni Tiziana Sesana grazie anche al fortissimo Montanaro Luigi Montanaro realizza una serie di uscite Appenniniche importanti sia su roccia che su neve sempre condite dal suo sorriso che fa trasparire la completa realizzazione di se stessa solo quando vive la montagna a 360 gradi.
Tiziana da quel giorno mi ha cercato e ricercato con simpatia e affetto invitandomi, appena poteva, alla uscite organizzate con il Suo gruppo a dimostrazione che la Sua voglia di conoscermi era veramente sentita.
Mi sono sentito corteggiato come una Donna con la D maiuscola e dopo vari tentativi durati mesi e mesi alla fine ci siamo riusciti.
Neanche l'amicizia comune con Silvia Brunelli e Sergio Mattei del gruppo de LO SCARPONE di Sella di Corno aiutava il nostro incontro.
Fra i vari tentativi abbozzati uno di essi si è addirittura fermato in autostrada a quasi metà viaggio perché le condizioni meteo già non positive sono peggiorate repentinamente tanto da rendere inutile la prosecuzione: a conferma della mia decisa volontà a quello che abbiamo scherzosamente definito “ Storico Incontro “.
Il trascinante sorriso e comportamento di Tiziana è sicuramente un fattore di aggregazione perché la Sua felicità nel cammino sprizza da tutti i pori.
Il Suo grande amore per la montagna è riservato in particolar modo per il Gran Sasso a cui dedica il suo Cuore anche con le mani ogniqualvolta lo vede all’orizzonte.
Grazie a Tiziana ho conosciuto una parte di quello che ho definito il Luigi Montanaro's Group.
Questo Gruppo è guidato da Luigi Montanaro che sotto un indole essenziale e di poche parole nasconde un Grandissimo Montanaro di nome e di fatto che ha raggiunto montagne che molti di Noi sognano dal Monte Bianco all’Elbrus senza dimenticare vari 4000m e una infinità di salite Appenniniche realizzate nonostante una situazione fisica che molti credono sia debilitante e impeditiva.
Un caro saluto ad una ragazza che fa della immediatezza una fonte di energia: la Manuela Tacconelli che a Chieti dirige un importante Centro di Estetica.
Chissà se i Suoi clienti possono immaginare che dietro alla Sua professionalità ci sia una ragazza così forte in montagna e così sportiva…d’altronde con un fisico così magro e atletico non poteva essere diversamente.
I complimenti a Catia che ha cominciato da poco e ha già realizzato salite non semplici per la Sua esperienza e a Domenico che con la sua forza fisica è stato sempre davanti al gruppo.
Il Monte Porrara, alto 2.137m è una montagna dell'Appennino abruzzese, posta tra la bassa provincia dell'Aquila e la provincia di Chieti, naturale proseguimento geomorfologico a sud della Majella, compresa nel Parco Nazionale della Majella.
Si sviluppa per 9 km con andamento circa nord-sud da Guado di Coccia (1.674 m), il valico che lo separa dalla Montagna della Majella, fino ai pressi del Valico della Forchetta (1.276 m), da cui si apre la piana intermontana del Quarto di S. Chiara.
Alle sue pendici orientali nasce il fiume Aventino (sorgenti di Capo di Fiume), nel territorio comunale di Palena, che origina l'omonima valle che si apre a levante fino all'Adriatico.
Anticamente chiamato Palleno (da cui deriva il nome della città di Palena), il monte ospitò tre santi giunti in preghiera: San Celestino V papa, eremita in una grotta nelle vicinanze del santuario della Madonna dell'Altare, San Falco, eremita in una grotta tra il Porrara e la Maiella e San Nicolò da Forca Palena.
Il nostro percorso è partito dalla base degli impianti della seggiovia che da campo di Giove porta verso Guado di Coccia ma tenendosi tutta a destra per il Vallone della Quartarana si arriva direttamente alla Sella sotto la Cresta Nord del Monte Porrara.
Dalla sella occorre aggirare sulla sinistra l’inizio, un po’ roccioso con un traverso, della cresta.
Si risale per un pendio abbastanza ripido procedendo a zig zag fino ad una cimetta di quota 1935.
Da qui inizia il lunghissimo filo di cresta, aereo e a tratti abbastanza esile, che si riesce a seguire con lo sguardo solo fino all’anticima 2100m del Porrara chiamata Ogniquota.
Il panorama è già molto bello, da vicino si vede l’enorme e un po’ monotono versante SE della Majella, il Morrone con dietro il Gran Sasso, il Velino – Sirente e tutti i monti del PNA, che, cresta dopo cresta, si susseguono verso W.
Noi ci siamo fermati qui a causa di un forte vento che con raffiche fortissime avrebbe reso pericolosissima la prosecuzione del già difficile sentiero in quanto da Ogniquota al Porrara la cresta si sarebbe fatta troppo esile per le condizioni in cui già ci trovavamo.
In ambiente innevato ci sono profonde differenze nel salire sul Porrara fra la cresta Nord e quella Sud.
La mia prima volta con tentativo fallito sempre a causa del fortissimo vento fu con gli Amici del CAI di Ortona il 25 Marzo del 2001 dove all'epoca come vedrete in foto avevo ancora i capelli.
Andò meglio al secondo tentativo del 10 Marzo del 2013 con il CAI di Vasto sempre per la Cresta Sud.
Ancora meglio la realizzazione del Porrara del 29 Giugno 2014 con un bellissimo e faticoso anello/traversata da Palena a Guado di Coccia con il Grande Appenninista Francesco Laurenzi (che non dimentica i 5 Km di strada a piedi fatta prima di trovare qualcuno che ci desse un passaggio per tornare alla macchina).
Mi permetto di dire che in ambiente innevato la salita da Nord si può definire alpinistica soprattutto dalla Anticima alla Cima vera e propria causa di una cresta sottile che ghiacciata può presentare difficoltà a livello tecnico.
Se si sbaglia o se si è sfortunati si va giù direttamente a Lama dei Peligni e questo lo si può intuire anche facendola d’estate.
Quindi non è rimasto che tornare indietro ma il percorso fatto era già stato soddisfacente e vivere il terzo tempo dove a ricordo del nostro “ Storico Incontro “ ho regalato a Tiziana Sesana un mio particolare pensiero per tutto l’affetto che mi ha dimostrato e a Luigi Montanaro un " Classico " del sottoscritto.
A conclusione di questo articolo saluto coloro con cui mi sono maggiormente confrontato senza dimenticare la mia cara Grande Appenninista Antonella Antonica che ci e soprattutto mi ha fatto compagnia nel lungo viaggio: ma con Antonella oramai ci capiamo al volo.
Ciao a Tiziana Sesana che dietro gli occhiali nasconde degli occhi verdi che luccicano per le Sue 2 figlie femmine in una realtà personale che Le auguro possa facilitarsi nel più breve tempo possibile.
Ciao Mike 55 alias Luigi Montanaro e grazie per avermi accettato nel gruppo con simpatia nonostante il mio modo di essere un po’ estroverso (diciamo così).
Ciao Manuela Tacconelli detta MANU MANU e grazie per esserTi prestata con simpatia al gioco delle mie innumerevoli foto.
Spero che non passerà troppo tempo prima di rivederVi intanto W Voi e W la Montagna !!!
P.S. Un ringrazianento particolare a MANU MANU per le parole che mi ha dedicato dopo aver letto questo articolo: " Sono rimasta senza parole...Il montanaro`s group ringrazia di cuore Francesco Mancini Appenninista, fotoreporter, giornalista, brillante, 007 dei monti e non solo !!!