Il Monte Forcellone è la Cima meno conosciuta del Gruppo delle Mainarde anche se, insieme al vicino Monte Predicopeglia, è invece la montagna più dolomitica (vedendola da questo versante) come vedrete dalle mie foto.
Tra Lazio e Molise, Gruppo delle Mainarde, il più a Sud dei Monti del Parco Nazionale d´Abruzzo, Lazio e Molise (P.N.A.L.M.) con vistose tracce di glacialismo quaternario.
Dalla Cima il panorama sulla Val Comino, le Cime del P.N.A.L.M. e del Matese.
Dall´autostrada A2 Roma-Napoli si esce a Cassino e si seguono le indicazioni per Atina e Picinisco; da quest´ultima località si raggiunge la località Prati di Mezzo, dove parcheggiare l´auto per una strada tortuosa in circa 25 minuti.
E' presente anche una zona attrezzata per picnic ed un punto di ristoro, il Baraccone che purtroppo spesso è chiuso.
Si attraversa il parcheggio di Prati di Mezzo verso Sud-Est (lato opposto rispetto al Baraccone) e si imbocca una mulattiera che attraversa il pratone alla base del piccolo impianto di risalita.
Risaliti alla stazione di arrivo degli impianti, si prosegue verso SE in un valloncello, aggirando a Est il Monte Nese e raggiungendo gli erbosi dossi a NW del Monte Predicopeglia.
La via prosegue a Est lungo il sentiero N2 del P.N.A.L.M., fino all’ampio pianoro di Fonte Fredda;
Da qui si risale il ramo destro Sud della valle fino alla Sella di Prato Piano 1827 m, posta tra il Monte Forcellone ed il vicino Monte Cavallo.
Si continua a salire verso destra Ovest lungo l’ampio crinale senza percorso obbligato; lasciandosi sulla destra la poco visibile Cima del Monte Predicopeglia e la successiva conca, si punta al punto più alto visibile ed in breve si è in Cima.
Per la discesa si può andare per la cresta opposta oppure come nel mio caso per lo stesso percorso dell'andata fino ad operare una diviazione verso Nord per salire su una bellissima Cima che si trova esattamente di fronte al massiccio del Forcellone appena salito da dove si ha una prospettiva unica e nuova rispetto alle normali escursioni che non la salgono.
Non avevo programmato questa uscita per fare questa montagna come non era facile, proprio oggi, andare in montagna dopo il dramma dell'Albergo di Rigopiano che tutta la settimana aveva riempito la nostra vita ed il successivo allarme Slavine classificato 4 cioè Forte.
L'esperienza di montagna, che tuttavia non sempre basta per salvarti la vita quando la situazione è dificile, Ti fa capire quali sono morfologicamente le montagne in quel momento relativamente più sicure sia per quanto concerne l'innevamento che l'esposizione oltre che la posizione.
Per cui decido di aggiungermi ai miei cari amici di tante salite che già avevano organizzato per questo gruppo montuoso che peraltro avevo già fatto sia in Estate che in tardo Inverno-Primavera.
Torno quindi a salire con uno dei miei compagni di tante avventure come Mirko PASTORE ed il suo caro amico Carlo BALDINACCI e il famoso DUO Fabio BERTOLDI-Gianpiero TARQUINI che mi hanno seguito sempre con tanto affetto in tutti i miei eventi del Club 2000m.
Ringrazio il caro Fabio BERTOLDI che nonostante la neve fresca e profonda decide di avanzare sempre per primo instancabilmente nonostante la nostra volontà di dargli il cambio, ma oggi è veramente in prima linea.
Non ci sono parole per esprimere la bellezza di questa uscita perchè la tante neve fresca caduta in questo periodo ed il conseguente freddo hanno reso tutto magico come mi auguro vedrete dalle mie foto.
Non è stato facile proseguire spesso nella salita a causa di un vento ghiacciato che in quota ha reso veramente difficile il percorso anche per il freddo.
Tuttavia forse proprio questo vento ha aiutato nella visibilità aiutando in alcuni frangenti a spazzare via le fitte nuvole che avrebbero potuto impedirci il cammino stesso con sicurezza ma anche farci apprezzare i paesaggi meravigliosi che poi abbiamo fotografato.
Il buonissimo cioccolato caldo gustato al Rifugio del Baraccone incredibilmente aperto ha finito in bellezza questa giornata che riempirà la mia prossima settimana anche se il cuore in questi giorni rimane sempre spezzato dal dramma di Rigopiano che ha segnato per sempre la nostra vita di montanari.