Questo inverno 2016 è veramente molto poco innevato motivo per cui quest’anno per trovare l’emozione della neve bisogna cercare tutti itinerari esposti a Nord o comunque riparati dal sole oltre al fatto che comunque la neve è caduta solo a quote alte motivo per cui bisogna sempre partire con questa consapevolezza. L’ascesa di oggi nasceva con lo scopo di andare a salire MONTE DI MEZZO DEL SEVO una delle mie ultime Cime rimaste di tutto l’Appennino centrale. Si era mostrato interessato a questa Cima un mio amico e famoso Alpinista di Roma Angelo MONTI con il quale in passato ho fatto sempre in ambiente innevato percorsi di eccezionale bellezza. Quando vado con Angelo mi sento molto sicuro in quanto la Sua immensa esperienza che mette a disposizione è sempre motivo di tranquillità per tutti coloro che sono presenti. Purtroppo anche oggi le previsioni erano incerte soprattutto nel corso della giornata e avevo messo in preventivo la possibilità di non realizzare e completare il giro come il fatto di non vedere i paesaggi che mi aspettavano in quota. Come sempre molto presto vado a prendere Angelo ma fin da subito Angelo avendo previsto le ultimissime previsioni ritiene che era meglio cambiare completamente meta e raggiungere altre formazioni montuose che avrebbero potuto garantire una maggiore visibilità soprattutto per lui che è famoso non solo per le scalate compiute in passato ma anche per le fotografie di eccezionale bellezza che compie grazie anche ad una pesante attrezzatura fotografica che si porta dietro ogni volta. Poiché aveva saputo che altri nostri amici in comune partivano per la montagna senza una meta precisa li contattiamo per salire insieme da qualche parte. Incontriamo quindi Veniero VECCHIA altro storico montanaro con cui sono salito insieme altre volte con altri suoi amici e decidiamo di dirigersi verso la zona del Velino per tentare la salita sul Monte Cafornia dalla bellissima Valle Majelama. Arrivati al punto di partenza di Peschio Rovicino notiamo subito l’assenza di neve ma sappiamo anche che sicuramente più avanti nel versante esposto a Nord saremmo stati ricompensati. Caricate sulle spalle tutte le attrezzature del caso partimmo con una incredibile inaspettata giornata di sole nonostante le previsioni. Il Giro era comunque lungo e solo a quota 1700 metri abbiamo messo le ciaspole con una buona e profonda neve almeno da quella quota. La bellezza della Valle del Bicchero che abbiamo affrontato ti ricompensa della fatica sulla neve profonda e poi il doppio delicato traverso affrontato a quota 1900m dopo aver montato ramponi e piccozza ti fa assaggiare un po di adrenalina. Svalicati a quota 2000m nelle vicinanze del Monte Bicchero si apre a noi tutto il versante Nord del Monte Velino e del Monte Cafornia oltre che delle nuova Cima Avezzano. Purtroppo però ci investe anche un vento freddo di notevole forza che già fa presagire che forse la giornata potrebbe non completarsi nel suo giro preventivato. Continuiamo il cammino in direzione del Cafornia ma arrivati a quota 2150 metri circa alcune una ragazza che era con noi decide che a causa del vento ma soprattutto delle nuvole non belle all’orizzonte non se la sentiva di continuare. Personalmente non ero d’accordo in quanto dalla mia esperienza non si era arrivati ad una situazione limite ma Angelo che in questo caso essendo il più anziano ed esperto decide di non forzare la ragazza per cui si decide di non realizzare l’anello preventivato ma di tornare indietro. Con mio dispiacere si torna indietro anche se in fondo avevamo già fatto molto e visto molto quindi non importa se poi il giro non si è completato. Sapevo che i Km da fare sarebbero stati ancora abbastanza per cui dopo la discesa per il traverso iniziale fatta con ancora più attenzione con calma mi gusto le 2 valli da ripercorrere per ritornare alle auto. Come sempre non poteva mancare la pausa di ristoro che si decide di fare presso una pizzeria al taglio conosciuta da Angelo nei pressi di Avezzano prima di ritornare alla nostra affollata Capitale. Rimane quindi nella mie mente la bellezza della innevata Valle del Bicchero che avevo percorso solo d’estate quindi ho completato la conoscenza esplorativa della stessa zona con due situazioni climatiche completamente e diversamente belle.